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Il piccione (Columba livia) è una delle specie di columbidi più diffusa in Italia soprattutto nelle piazze delle grandi città.
Il piccione è lungo 30-35 cm con apertura alare di 62-68 cm La parte posteriore sotto le ali bianca è la migliore caratteristica identificativa del piccione, ma anche le due linee nere che corrono sulle ali grigie. La coda è bordata di bianco. La testa e il collo sono grigio blu scuro nell'adulto con riflessi smeraldini. Gli occhi sono arancioni e possono essere circondati da anelli grigio-bianco. Le zampe sono rossastre.
È resistente e veloce nel volo. La vita di un piccione comune varia dai 3 ai 5 anni allo stato selvatico, ma può raggiungere anche 15 anni per le razze addomesticate.
Non è facile distinguere i due sessi, solo quando stanno insieme si può osservare il tipico comportamento del maschio che corteggia la femmina gonfiando il collo, roteando più volte su se stesso in una bizzarra danza ed emettendo un suono rugoloso, in gergo "tubare" ; è inoltre a volte possibile distinguere la femmina dalla statura, spesso leggermente più piccola, e dal fatto che a volte si lascia rincorrere dal pretendente.
Durante l'accoppiamento, il maschio e la femmina si prendono per il becco e piegano il collo a vicenda molte volte, fino a quando la femmina non si accovaccia ed il maschio le salta sulla schiena per fecondarla.
La coppia cova due uova di colore bianco deposte dalla femmina, per 21 giorni si alternano di giorno la femmina e di notte il maschio. I nascituri saranno alimentati dalla coppia per i primi 5 giorni con una specie di latte proveniente dal gozzo dei genitori e per i giorni successivi l'alimentazione sarà un mix tra latte, semi di grano, semi di granturco e altro che i genitori possono facilmente trovare.
In un mese i piccoli sono pronti per volare ed abbandonare il nido e solo dopo sei mesi sono in grado di riprodursi.
Il piccione è tipico dell'Europa meridionale, del nord Africa, e del Medio Oriente. Nelle città italiane come in molte altre europee è altamente presente, soprattutto nelle piazze e nei parchi. Spesso ciò costringe ad aumentare la frequenza degli interventi di manutenzione in esterno.
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Il passero domestico (Passer domesticus), chiamato più spesso semplicemente passero, è probabilmente l'uccello più diffuso e noto in Europa, sia nelle città che nelle campagne.
Il piumaggio dei maschi adulti differisce dal piumaggio delle femmine e degli immaturi. Il maschio è facilmente confondibile con le altre specie del genere Passer, se non fosse per il vertice grigio. La taglia è di circa 15 cm, per 32 grammi di peso.
Sono una specie molto socievole, infatti possono stare in guppi di una decina di esemplari e spesso si avvicinano agli umani per cercare cibo. I passeri europei per liberarsi dei parassiti fanno "bagni" di terra.
Si trova in Europa, Mediterraneo, Medio Oriente; in Italia nidifica solo nelle zone di confine delle regioni settentrionali.
Il maschio prepara più nidi, nei posti più disparati ma sempre comodi, sotto le tegole, negli anfratti di edifici e occasionalmente sugli alberi, la paglia è la componente principale dei suoi nidi, che poi imbottisce con piume di altri uccelli, l'ingresso del nido è sempre laterale. La femmina che si farà attirare in uno dei nidi preparati dal maschio, vi deporrà dalle 4 alle 8 uova, come arriva la primavera; la nidiata è svezzata da entrambi i genitori.
Non migra e, in zone abitate, si lascia avvicinare parecchio dalle persone. Vive in stormi anche grandi ed è socievole anche nel periodo di cova.
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I gabbiani (Laridae) sono una famiglia di uccelli di mare dell'ordine dei Caradriiformi. Il genere principale di questa famiglia è Larus. Pur essendo uccelli di mare, diverse colonie vivono su grandi laghi (p.es. il lago di Garda) o si cibano nell'entroterra.
Le ali sono solitamente di colore bianco, grigio o nero e nei giovani anche marrone. A seconda della specie i giovani impiegano da due a quattro anni prima di raggiungere la livrea d'adulto. In questa fase cambiano sia i colori delle penne che quelli del becco, delle zampe e degli occhi.
Alcune specie cambiano il colore del piumaggio a seconda della stagione. I sessi non si distinguono dal piumaggio.
Solitamente vivono in colonie, nidificano lungo le coste o in zone umide e acque interne. Si nutrono di pesci, uova, piccole carogne, avanzi (anche rifiuti prodotti dall'uomo, raccolti nelle discariche). Non disdegnano insetti grandi (come le libellule) o piccoli (come sciami di formiche volanti) o vermi (spesso a seguito delle arature).
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Lo Storno (Sturnus vulgaris) è un uccello dell'ordine dei passeriformi.
Lo storno è lungo circa 20-23 cm, ha un'apertura alare di circa 35-40 cm e pesa circa 70-90 g. Il suo piumaggio in estate è nero lucente con riflessi violacei e verdi con le punte delle piume bianche, mentre in inverno il nero diventa meno brillante e i riflessi si attenuano. Il becco è aguzzo, giallognolo in estate, bruno in inverno, le zampe sono rossastre, la coda corta. L'unico carattere che differenzia i sessi è una macchia sulla base del becco che è azzurra nei maschi, rossastra nelle femmine.
Lo storno è originario dell'Eurasia e dell'Africa settentrionale, ma è stato portato dall'uomo anche in Nordamerica e Australia dove, grazie alla sua adattabilità, si è ambientato perfettamente. Vive nelle campagne ma anche nelle città e nei villaggi. Durante l'estate predilige luoghi che presentino cavità per nidificare. É stato inserita nell'Elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo.
È un uccello molto gregario e si riunisce in stormi che possono contare diverse centinaia di individui. Dopo aver trascorso l'intera giornata nei campi o nei parchi alla ricerca di cibo, la sera i gruppi di storni si dirigono verso i "dormitori", costituiti da canneti o gruppi di alberi, dove, prima di trascorrere la notte, si contendono chiassosamente le postazioni migliori.
Si nutre di insetti che cerca razzolando nel terreno, frutta come fichi, nespole, ciliegie, e olive, semi e talvolta di piccoli vertebrati.
Lo storno effettua spesso più di una covata all'anno, per lo più 3. Costruisce il nido nelle cavità naturali degli alberi o delle rocce o artificiali (tetti, grondaie, cornicioni). La femmina depone 4-9 uova azzurre che cova insieme al partner per un paio di settimane. Dopo una ventina di giorni dalla nascita, i giovani storni abbandonano il nido.
Lo storno è un uccello che non può essere definito né migratore, né stanziale, perlomeno in Italia. Infatti alcune popolazioni svernano nelle regioni dell'Italia meridionale per poi migrare nelle regioni settentrionali ai primi caldi, altre popolazioni sono stanziali.
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La gazza o gazza ladra (Pica pica) è un uccello della famiglia dei corvidi. Il suo piumaggio è bianco e nero e ha dei riflessi che possono variare, a seconda della luce, dal grigio al verde metallico. I sessi non si distinguono esteriormente. Le gazze raggiungono un peso che va dai 200 ai 250 g e sono generalmente lunghe circa 45 cm.
Le gazze covano nei loro nidi costruiti sugli alberi, e da lontano si comportano come fossero esaminati. Depongono dalle 4 alle 8 uova per volta. I genitori si curano della prole per 22-24 giorni, dopodiché i piccoli diventano atti al volo.
La fama di ladre che portano le gazze è del tutto ingiustificata. Le gazze sono infatti attratte dagli oggetti luccicanti, cosa che hanno in comune con molti uccelli rapaci. La fama di ladre, la si può riscontrare anche nella famosa opera di Gioacchino Rossini, La gazza ladra (1817). Ricerche hanno dimostrato che, su 500 nidi di un parco, in nessuno è stato trovato alcun oggetto luccicante. La loro fama forse è da attribuirsi al fatto che spesso sono state osservate mentre nascondevano oggetti metallici, o forse perché per natura depredano i nidi degli altri uccelli.
Tra le specie avicole le gazze si contraddistinguono per essere particolarmente intelligenti. Insieme all'uomo, ai primati e ai delfini è uno degli animali in grado di riconoscersi in uno specchio (cosiddetto autoriconoscimento).
Le gazze si nutrono di carogne, frutti, ragni, insetti, ma anche di uova e nidiacei di altri uccelli.
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La famiglia ornitologica degli Irondinidi (Hirundinidae) è un gruppo di passeriformi caratterizzati dal loro adattamento alla nutrizione aerea e sono conosciute come rondini e topini.
La famiglia comprende due sottordini: le pseudochelidonine (la rondine di fiume) e gli Irondinidi (tutte le altre rondini o topini).
All'interno degli irondinidi il nome topino tende ad essere usato per le specie a coda più quadrata; comunque non c'è una distinzione specifica tra questi due gruppi.
Le loro capacità di cacciare gl'insetti in volo sono dovute ad un corpo esile e aerodinamico e lunghe ali puntate.
Le zampe sono preposte all'appollaiamento piuttosto che a camminare e le dita anteriori sono parzialmente unite alla base.
Molte specie hanno lunghe code.
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I picchi (Picidae) costituiscono la principale famiglia dell'ordine dei piciformi (Piciformes), ricca di oltre duecento specie ripartite su 28 generi.
I picchi sono ben conosciuti per la loro tecnica di martellare con il becco il tronco degli alberi, sia per alimentarsi con larve di insetti che per creare cavità dove nidificare.
Il martellamento ha anche una funzione territoriale, per segnalare la propria presenza a possibili rivali.